Thursday, January 24, 2013

Fumettology : Intervista ad Alessio Danesi

Diversi protagonisti del Magazine Tv Fumettology I Miti del Fumetto Italiano, dedicato al mondo dei fumetti italiani, trasmesso da Rai 5 che stà riscuotendo davvero un grande successo di pubblico - quantomeno sul Web - sono stati intervistati da blog e magazine della rete
Negli ultimi giorni ho ricevuto, grazie all'attenta redazione di Fumo di China, la segnalazione di un'intervista ad Alessio Danesi, ben conosciuto come direttore editoriale della RW-Lion, casa editrice di Batman e Superman in Italia ( ed anche della League!), collaboratore di XL, la ben nota rivista Mensile di Repubblica, collaboratore di Fish Eye Digitale, il gruppo che produce Fumettology, e soprattutto un fan a 360 gradi del mondo del fumetto, fra i primissimi a credere nell'avventura di Fumettology, anzi, come lui stesso acconta, ad esserne all'origine per il suo antico legame con Dario Marani, il regista del Magazine, che così definisce nell'intervista.
Probabilmente è proprio perché hai esplorato il fumetto attraverso i suoi ambiti molteplici che hai deciso che fosse arrivato il momento di poterlo raccontare. Cosa c’è alla base di Fumettology?
Qualcuno ti ha mai raccontato la vera storia di G.L. e Sergio Bonelli o delle Giussani? Cosa succedeva a Crepax nella Milano degli anni 60? I legami tra l’ebraismo e Max Fridman? Oppure le battaglie sociali di Lupo Alberto e i dolori del giovane Sclavi? Hai mai visto uccidere la fantascienza dal futuro in Nathan Never? Io tutte queste storie le ho ascoltate, negli anni, da autori, redattori, persino dai lettori e le ho raccolte. Mi è sembrato naturale cercare di convincere una società di produzione a realizzare un programma tv non sulla “Storia del fumetto”, ma sulle storie e le persone che vivono tra una pagina e l’altra, cercando di far riscoprire all’Italia non il mito del fumetto, ma il mito del fare fumetto.
Com’è nata la tua collaborazione coi ragazzi della Fish-Eye?
Sono cresciuto assieme a uno dei soci di Fish-Eye e regista di fumettology, Dario Marani. Abbiamo cominciato a leggere fumetti e a vedere film praticamente insieme. Poi ognuno di noi si è scelto ciò che gli piaceva di più e lo ha trasformato in lavoro. Parliamo di questo progetto da anni, facendo scalette, selezionando personaggi e autori e, appena ci sono state le condizioni, siamo partiti avendo al nostro fianco due compagni di viaggi e alleati straordinari, Clarissa e Alessio Guerrini.
Durante la realizzazione delle puntate sei entrato in contatto con maestri del fumetto italiano che probabilmente già conoscevi di persona e che forse hai visto attraverso una luce nuova. Quali sono le figure che ti hanno colpito maggiormente e per quale motivo?
Stare con ognuno di loro per tre ore o più (perché ogni intervista tanto è durata!!!) mi ha fatto capire una cosa. Il popolo dei fumettisti ha una grande umanità e riesce come pochi a comunicarla attraverso il proprio lavoro. E’ stata una grande soddisfazione avere la consapevolezza di fare parte di questa tribù. Ho adorato Claudio Villa, perché è la persona di talento più umile che io abbia mai incontrato. Giuseppe Palumbo, perché sa farsi volere bene (anche dalla telecamera). Uno di quelli con il cuore al posto giusto. Gallieno Ferri, perché mi ha fatto capire la differenza tra la leggenda e la storia. Tra quelli che non conoscevo: la redazione di Lupo Alberto, veri custodi della fede del Lupo blu e Antonio Serra, con il quale mi sono accorto di condividere lo stesso approccio critico al fumetto e al suo mondo. Ah… e Alfredo Castelli. Se Sergio Bonelli è (è, non era) il padre del fumetto italiano, Alfredo ne è sicuramente lo zio! Un esempio per chi vorrebbe migliorare questo mondo.
L'intervista continua su Non Ti stavo Cercando
La puntata di questa sera, vi ricordo, riguarderà Nathan Never.

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