Thursday, June 25, 2015

I giorni di Kobane

Voi dite che dovremmo parlare dell'Isis ( Daesh) dell'attacco sferrato in due quartieri della città di Kobane, dei morti e dei feriti, un assalto sferrato con la solita tattica delle autobomba scagliate contro i ceck point che danno sul confine turco, degli scontri furibondi nelle vie cittadine, dell'uccisione a sangue freddo di decine di civili, dei feriti, almeno sessanta, delle accuse di tradimento ai Turchi per questo attacco rilanciate dai comandi dei Peshmerga e dell'YPG, la forza di difesa che ha contrastato e sconfitto l'Isis, degli scontri con le forze di sicurezza, presente in città anche se in numero non altissimo, la maggioranza delle truppe curde, riunite ai loro alleati siriani e turcomanni, stà lentamente ma inesorabilmente avanzando verso Rakka, la simbolica capitale del Califfato conquistando basi militari strategiche, liberando cittadine, pattuglie di queste truppe si trovano si trovano a soli 50 Km da essa.

Kobane, IS conflict

Penso sia inutile.

Penso sia più utile, parlare di quel che è Kobane oggi, indipendentemente da questo attacco, feroce e con scopi puramente intimidatori, militarmente insensato, un puro atto di fede dei seguaci della morte e del martirio in nome del dio dorato che tanto bramano. Resta comunque che tutti gli edici di Kobane sono danneggiati, restano comunque le ferite psicologiche, resta comunque la necessità che Kobane, città liberata e libera che saprà difendere la sua libertà, venga aiutata a rinascere.

Devastation in Kobane

Kurs from Kobane are fleeing to Turkey

Riaprendo il confine turco, che per ora pare si apra solo per i nostri buoni amici dell'Isis. AIutando la ricostruzione della città, ricostruzione fisica, morale, materiale. Ponendo, definitivamente termine, alla minaccia dell'Isis.



Il video reportage è stato realizzato da Fabio Butera e Angela Nittoli nella prima settimana di giugno. Pubblicato originariamente sulle pagine di Repubblica Tv.

Un ringraziamento agli autori delle foto.

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